EUREKA!
Novembre 14, 2023Giovani designer che risolvono problemi: i finalisti del James Dyson Award 2023.
Necessità, efficacia e fattibilità accomunano i progetti selezionati per il concorso di design promosso da James Dyson e giunto quest’anno alla 18a edizione. Il prerequisito per partecipare è posto con dirimente chiarezza: inventare qualcosa che fornisca soluzione a un problema concreto.
L’ideazione di un meccanismo brillante, elaborato su un’esperienza di prima mano o mediata dalla vicinanza di una persona cara, è puro design, che ci ricorda a cosa serve davvero l’atto del progettare.
I venti finalisti del concorso, laureandi o giovani laureati, che sono stati annunciati il 18 ottobre, concorreranno il 15 novembre 2023 alla proclamazione del vincitore internazionale e del miglior progetto in termini di sostenibilità.
TI AIUTO
La dimensione virtuale che la quotidianità ha assunto, almeno per chi vive nelle regioni più ricche del mondo, tende a far dimenticare la fisicità del nostro corpo fisico, spesso condizionato da handicap temporanei o permanenti che ci rendono ‘diversi’. Per esempio, per le persone ipovedenti resta difficile attraversare in sicurezza i passaggi pedonali privi di segnalazione acustica. Ikuya Tanaka Sergio e Narushima Masaaki hanno pensato ad Aisig, un dispositivo che utilizza l’intelligenza artificiale per leggere il rosso o il verde del semaforo e tradurre l’informazione in una vibrazione prolungata oppure rapida e continua. A differenza delle app già disponibili per smartphone, il sistema si installa sul bastone bianco che già si utilizza per individuare gli ostacoli, bypassando la difficoltà di tenere in mano mentre si cammina anche il telefono.
Javier Pascual Paredes ha ideato uno strumento multiuso che funge da spazzolino da denti, rasoio e spazzola per capelli: AVA (Adative Versatile Aid) ha impugnature ergonomiche e le teste degli utensili intercambiabili possono essere orientate a diverse angolazioni (0, 90, 180, 360°), fornendo uso agevole alle persone con spasticità.
Gutsy di Charlotte Böhning è un impianto medico protesico che propone un’alternativa alle sacche per stomia in favore di una nuova percezione che da appendici le trasformi in estensioni del corpo. L’interfaccia è costituita da un wafer (materiale semiconduttore) riutilizzabile che aderisce alla pelle per mezzo di una superficie idrocolloidale ed è connesso alla sacca da un aggancio snap-fit; la sacca resta piegata come un origami fornendo un’autonomia di ore e si schiude come una membrana quando è opportuno e possibile svuotarla.
I progetti di protesi per le mani sono numerosi, ma Lunet, di David Edquilang, nasce open source per la produzione agile tramite 3D printing. Le dita si muovono per effetto di un dispositivo a quattro bar incrociati, al quale è aggiunto un collegamento nella nocca distale per abilitare il piegamento all’indietro (iperestensione). I filamenti della stampante 3D sono utilizzati per unire le dita in punti di snodo per l’articolazione.
Sembra un occhiale un po’ speciale, e lo è, perché utilizza pellicole elettrocromiche che sfocano la visione periferica concentrando l’attenzione su un campo più ridotto, resettabile secondo le circostanze d’uso: Oasis, di Joel Olympio, è dedicato a chi soffre di ADHD (disturbo di deficit dell’attenzione) per creare uno spazio circoscritto mentre si svolgono attività di precisione e ristabilire più ampie vedute in quelle di natura condivisa.
IN EMERGENZE O DI ROUTINE: PRESTO E BENE
L’osservazione sul campo ha suggerito a George Clarke il meccanismo di Ergotech, strumento per laparoscopia con ergonomia migliorata: l’apertura della pinza, normalmente attivata da un meccanismo rotatorio con movimenti di apertura e chiusura dell’alluce, è qui affidata a una rotella che si sposta con un più breve tocco, riducendo lo stress articolare e muscolare dei polsi.
Jeremy De Leon si annota che 12 milioni di studenti non hanno accesso ai laboratori e disegna Make-roscope, portachiavi in silicone dotato di una lente capace di aumentare di 125 volte la visibilità di un oggetto da usare semplicemente tramite connessione con smartphone e tablet.
Shin Young Hwan, Chae Yoo Jin, Bai Yuan, Kim Dae Yeon hanno visto le immagini del terremoto in Siria e Turchia dello scorso febbraio e considerato la difficoltà dei soccorritori nel fornire farmaci e fluidi vitali per via endovenosa in condizioni estreme. The golden capsule non sfrutta il principio di gravità e non richiede elettricità. Un involucro trasparente accoglie un palloncino che viene riempito con il farmaco a tenuta creando una bassa pressione: facendo rientrare l’aria nella camera, il palloncino può deformarsi e rilasciare il fluido a velocità controllata.
Amanti delle escursioni nei boschi, Ecem Ertan, Onur Sertgil, Rana Imam Esirger e Suat Batuhan hanno ideato un sistema di allarme antincendio tempestivo: ForestGuard 2.0 è un network di comunicazione che interagisce con i satelliti usando radiofrequenza in banda S (da 2 a 4 Ghz, è utilizzata per la meteorologia, radio e TV satellitari, apparecchi wireless) trasmettendo i dati di temperatura, umidità, pressione dell’aria e presenza di gas rilevati da sensori posti sugli alberi, e istruiti dall’intelligenza artificiale per evitare falsi allarmi.
Per pescare aragoste e granchi si utilizzano trappole poste sul fondo dell’oceano, assicurate a delle corde che raggiungono la superficie per facilitarne la localizzazione e il recupero, ma che costituiscono un pericolo anche per le balene che vi restano aggrovigliate. WhaleSafe, di Collin Bolt, Benjamin Beazley e Jake Chateauneuf, è un sistema di recupero che connette le singole trappole a un’unità subacquea, lanciata in profondità. Al momento della raccolta dei malcapitati crostacei è sufficienti inviare un segnale acustico, che rilascia una bobina galleggiante per riportare a galla la pesca e serve anche alla localizzazione delle trappole, lasciando libere almeno le balene.
A.F.
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