BRINDISI IN GIARDINO
Dicembre 5, 2024Uno sgabello alto, dalla personalità giocosa, pensato per aperitivi indoor e outdoor, e per festeggiare i 40 anni di attività nell’industrial design.
“Quando guardo le riviste di design mi arrabbio sempre perché il 90% dei prodotti sono sedie” affermava Ettore Sottsass. Forse sarebbe d’accordo Maurizio Di Marzio che per il suo ultimo progetto ha preferito puntare la propria attenzione sullo sgabello da bar. Avendo osservato come la stragrande maggioranza di questi elementi d’arredo sia pensata per una collocazione in interni, ha deciso di sviluppare una soluzione in grado di passare senza problemi dall’indoor all’outdoor. Così è nato Mr. Boing, un concept per il settore contract, ma anche una sorta di ‘regalo’ con cui il designer celebra i propri 40 anni di lavoro.
PREGO, SI ACCOMODI
“Definire Mr. Boing semplicemente sgabello è riduttivo – spiega Di Marzio – poiché la sua presenza non si limita a risolvere una funzione, piuttosto evidenzia la voglia di esprimere eleganza con fare spiritoso, al contrario di altri oggetti analoghi che, essendo pura espressione asettica della funzione, impoveriscono l’ambiente dimenticando il concetto di accoglienza. Mr. Boing è attento all’ergonomia e alla comodità, è leggero e la maniglia disegnata sul retro ne agevola lo spostamento. La scelta di utilizzare per la sua realizzazione il polietilene reticolato permette di renderlo adatto ad arredare ambienti interni ed esterni, poiché il PE resiste senza problemi agli agenti atmosferici e ai raggi UV. Inoltre il sedile è sagomato in modo che l’acqua piovana scivoli via attraverso l’apertura della maniglia presente nella parte posteriore.
È una presenza ‘servizievole’, che però vuol dire la sua in maniera scherzosa. La linea morbida e slanciata è accompagnata infatti da dettagli estetici di spiccata personalità, come il papillon e i bottoni che richiamano l’abbigliamento di un cameriere. Ma un cameriere bonaccione, magari un po’ attempato, come rivela la pappagorgia che ho accennato sotto al sedile.Verso la base, un’ampia pedana, simile a un vassoio, accoglie i piedi aumentando il comfort dello sgabello”.
ALL’INIZIO, IN UFFICIO
Le sedute non sono una novità per Di Marzio, anzi, come per molti designer, hanno rappresentato il punto di partenza della professione.
“Intorno alla metà degli anni ‘80, mentre stavo terminando gli studi allo IED, ho avuto la fortuna di collaborare con AEvi alla progettazione della linea di sedie per ufficio Ombra. Ancora oggi, è l’unica sedia per ufficio a sbalzo, con alzata pneumatica azionabile da ogni lato del sotto-sedile e meccanismo oscillante nascosto nella copertura della pompa a gas. Il design dalla forma essenziale soddisfa i parametri antropometrici e le necessità ergonomiche di chi lavora.
Cinghie a trazione differenziata affogate in poliuretano flessibile stampato a freddo e acciaio speciale per il telaio, sono i materiali della struttura, cui si aggiungono braccioli in PU integrale autopellante, rivestimenti in gomma texturizzata lavabile, trapunte in Alcantara e pelle, colorate canottiere double-face. Pur essendo la prima sedia progettata, Ombra mi ha dato grandi soddisfazioni, in particolare quella della giovane segretaria dell’azienda che, dopo qualche tempo, grazie a Ombra ha smesso di soffrire di dolori cervicali.
Sulla scia di questo successo ho poi disegnato più di 40 linee di sedie per ufficio, tutte con caratteristiche diverse una dall’altra, sperimentando soluzioni in PU integrale, ma anche in polipropilene, come nel caso della Cleo, progettata per Plastic Line. Da lì sono passato a sedute ancora più tecniche: quelle per aerei e treni, due tipologie differenti, ma non troppo, soprattutto se si tratta di treni che viaggiano a 300 km/h. L’ultima sedia per ufficio l’ho disegnata nel ‘98, poi ho detto basta, perché rischiavo di essere etichettato come ‘il designer delle sedie per ufficio’.
In quest’ambito sono passato a progettare scrivanie, cassettiere, tavoli riunione…, un’esperienza interessante perché mi ha dato la possibilità di utilizzare una commistione di materiali per generare risultati dall’impatto innovativo”.
IL FASCINO DEL METACRILATO
“All’inizio dei primi anni Duemila, sono stato sedotto dalle possibilità estetiche e prestazionali del metacrilato. Con l’aiuto di fornitori marchigiani specializzati nella lavorazione del PMMA, ho realizzato la lampada Trilly, dalle forme tonde e innovative, rese particolarmente intriganti dal metacrilato colato satinato, i cui magici riflessi conferiscono agli ambienti un’atmosfera calda e accogliente. Questa lampada, come Hydra, composta da una serie di ‘lance’ in PMMA poste attorno alla sorgente luminosa, viene commercializzata in kit di montaggio, molto semplici da assemblare, con un notevole vantaggio per la logistica poiché le scatole sono decisamente più sottili rispetto alle lampade montate. Sempre in PMMA ho progettato appendiabiti, portaombrelli, gambe per tavoli dove il metacrilato trasparente mostra tutta la sua luminosità in un assieme meccanicamente robusto, in grado di sopportare sollecitazioni importanti, imprigionato all’interno di due ‘capsule’ pressofuse. Poi, ancora, sedie, come la Cats chair, dove le curve ergonomiche diventano espressione figurativa, mentre l’impiego del metacrilato hi-tech bianco lucido in combinazione con il metallo verniciato bianco ne consentono l’uso in ambienti interni e outdoor.
Un discorso a parte, tra gli oggetti in PMMA, meritano le cucce. Con loro è nato il marchio DDPlus-pet che, pur essendosi esteso nel corso degli anni a oggetti di design tout-court, da sempre dedica uno spazio speciale agli animali da compagnia. Tra le varie proposte spicca la collezione 4U Pet bed, per piccoli cani e gatti, in metacrilato termoformato trasparente, satinato, o serigrafato a mano in tinta unita a pois, con cuscino double face sfoderabile. Per la loro commercializzazione abbiamo scelto la vendita online, poiché, saltando il ricarico deldistributore, ci consente di contenere i costi, già gravati dal prezzo dei PMMA di alta qualità selezionati per resistere a un uso ‘bestiale’, a graffi e urti, a un peso fino a 60 kg, e certificati per il contatto con gli alimenti. Il mercato ha reagito molto positivamente a questi articoli, specialmente quello statunitense, così alle cucce abbiamo affiancato anche le ciotole Pawprint, con l’orma di una zampa impressa sul fondo a creare un elemento decorativo, ma al tempo stesso funzionale perché suddivide lo spazio in 3 cavità destinate all’acqua, al cibo secco e a quello umido”.
UN FUTURO PER IL DESIGN
“Nel corso di questi ‘primi’ 40 anni di attività ho affrontato le più diverse problematiche, divertendomi a trovare nuove soluzioni e sperimentare l’impiego di differenti materiali plastici e non solo – conclude Maurizio Di Marzio – .
Oggi, purtroppo, da parte dell’industria vedo un atteggiamento troppo sbilanciato verso il profitto. Il design, insieme alla produzione, dovrebbe aiutare a vivere meglio, invece gli imprenditori non hanno più il coraggio di investire nella ricerca, anche perché i tempi di vita degli oggetti sono sempre più brevi, quindi investire è un rischio. Prima esisteva un’etica, oggi non se ne sente più il bisogno: tutto è finalizzato al profitto. Allora, per ritrovare slancio e passione, preferisco disegnare delle linee per l’autoproduzione o dedicarmi a poche collaborazioni scelte con attenzione, dove è possibile stabilire una reale collaborazione di design, in una comune ricerca di innovazione”.
L.C.
More info: https://www.dimarziodesign.it